Idronefrosi Congenita
Cos’è l’Urologia Pediatrica
L’Urologia Pediatrica è una branca superspecialistica
dedicata alla diagnosi e cura delle malattie dell’apparato
genito-urinario infantili congenite e acquisite.
Di che cosa, quindi, si occupa l’Urologia Pediatrica?
- Ricostruzione delle vie urinarie per la correzione delle anomalie dello sviluppo dei reni e delle vie urinarie (ad esempio per idronefrosi, reflussi vescico-ureterali, duplicità ureterali, ipospadia)
- Endoscopia urologica (ad esempio per valvole uretrali, reflussi vescico-ureterali, patologia cervico-uretrale)
- Laparoscopia urologica diagnostica e operativa per ritenzione testicolare, anomalie dei genitali femminili, patologia renale
- Trattamento dell’incontinenza urinaria, enuresi, disturbi minzionali
- Chirurgia del testicolo ed andrologia (varicoceli, prevenzione della sterilità)
- Preparazione chirurgica al trapianto renale ed alla dialisi dei piccoli pazienti in insufficienza renale
- Trapianto renale pediatrico, da donatore cadavere e da donatore vivente consanguineo
- Consulenze urologiche prenatali
Le Aree di Eccellenza
L’Urologia Pediatrica è presente anche per quanto
riguarda i trapianti di rene nei bambini: vengono effettuati
in Italia circa 60-70 trapianti l’anno sia da donatore
in vita consanguineo (genitori, fratelli, nonni, zii e
cugini di primo grado) che è da donatore cadavere.
L’Urologia Pediatrica è inoltre impegnata in prima fila
nell’acquisizione di nuove tecniche mininvasive come
la laparoscopia urologica. La laparoscopia è una tecnica
che adotta moderne tecnologie ed è un’attività in costante evoluzione; attualmente una buona parte delle
operazioni chirurgiche avvengono mediante l’uso di apparecchiature
con fibra ottica flessibili, miniaturizzate.
L’applicazione di queste nuove tecniche mini invasive ha
radicalmente cambiato lo scenario della chirurgia nefrourologica
degli ultimi 15 anni. Fino a poco tempo fa la
maggior parte delle operazioni avveniva a “cielo aperto”
mentre oggi, grazie agli importanti investimenti, è possibile
operare un bambino facendo penetrare le fibre ottiche
all’interno del suo corpicino; una rivoluzione che permette
operazioni efficaci e sicure, che garantisce al bambino
effetti post operatori meno traumatici e dolorosi e una
degenza più corta.
Gli Effetti sul Bambino
I nostri interventi mirano a garantire ai bambini operati
una serenità fisica e psicologica che li accompagni nel
lungo periodo. In questo senso è preferibile che si intervenga
chirurgicamente prima dell’età della memoria definitiva
affinché il bambino non risenta dei contraccolpi psicologici
nel corso della sua adolescenza. Questo è valido soprattutto
per gli interventi di ricostruzione dei genitali esterni
maschili e femminili e in particolare per l’ipospadia.
L’ipospadia rappresenta uno dei più frequenti difetti
congeniti di sviluppo dei genitali esterni del maschietto,
con un’incidenza stimata di 1 ogni 300 neonati.
Idronefrosi congenita
E’ una delle più frequenti e importanti malattie renali dell’età infantile (1 bambino ogni 1000-1500 nati). Non è una malattia ereditaria ma è più facile che compaia in bambini con parenti affetti da questa patologia. Oggi viene riconosciuta più facilmente, anche durante la gravidanza, per mezzo dell’ecografia prenatale o neonatale. Si tratta di una dilatazione della pelvi renale e dei calici renali dovuta ad una anomalia congenita della giunzione tra il rene e l’uretere. Comporta un ostacolo al passaggio delle urine dalle cavità renali all’uretere e quindi alla vescica. A causa di questo ostacolo il rene può “soffrire” e diminuire progressivamente la funzionalità. Questa condizione può comportare anche l’insorgenza
La diagnosi di idronefrosi
La maggior parte dei pazienti è asintomatico. Nei
bambini piccoli i sintomi predominanti, quando
presenti, sono: nausea, vomito, inappetenza, arresto
della crescita, dolori addominali, ematuria (sangue
nelle urine) a seguito di piccoli traumi, infezioni delle
vie urinarie. Nei bambini più grandi spesso la sintomatologia è caratterizzata dalla classica “colica renale” a
volte accompagnata da ematuria. In caso di diagnosi
prenatale sarà l’urologo pediatra che deciderà il tipo
di controlli da fare alla nascita e gli eventuali provvedimenti
terapeutici da applicare. In genere vanno
eseguiti ripetuti esami delle urine ed ecografie renali e
dell’apparato urinario. Una scintigrafia renale dinamica,
da eseguire in linea di massima dopo il primo mese
di vita, permetterà una valutazione precisa della
funzionalità renale ed un giudizio sul grado di ostacolo
al deflusso delle urine.
Come si risolve il problema?
Ogni caso va valutato singolarmente.
A volte, è sufficiente un atteggiamento conservativo,
con attento controllo nel tempo.
Nei casi di pazienti sintomatici e di ostruzioni significative
al deflusso delle urine, la terapia è di tipo chirurgico.
L’intervento, chiamato pieloplastica, consiste
nella rimozione della parte ristretta, la giunzione
pielo-ureterale, e nella riconfigurazione di tale struttura
a consentire un adeguato passaggio delle urine.
L’intervento può essere eseguito con tecnica classica a
“cielo aperto”, oppure in laparoscopia.
Materiale informativo a cura della Società Italiana di Urologia